giovedì 21 novembre 2013

2' CAPITOLO




La lezione è giunta a termine. Il momento della verità è arrivato. Incrocio le dita e mi dirigo verso il professore per la mia richiesta di tesi. Quel Franz è ancora vicino a lui e ha continuato a fissarmi per tutta la lezione. Che nervoso! Cosa avrà mai da fissare? Con questo dubbio nella testa mi avvicino

“Buongiorno professore! Avrei bisogno di parlarle!”
“Prego!”
“In privato!” - confermo notando l'attenzione del suo assistente
“Certo, l'aspetto nel mio ufficio tra 15 minuti!”
“Grazie professore!”

Così facendo mi allontano, ma vengo richiamata

“Rebecca?”

Mi giro e mi ritrovo a contatto con un metro e ottanta di ragazzo, moro, occhi azzurri, il cui nome corrisponde a Franz Molinari

“Si....mi dica?!”
“Intanto possiamo darci del tu, fuori dalla lezione! E poi volevo ridarti questa, ti è caduta dal libro questa mattina!”
“Oh...grazie!”

La lettera. Quella lettera. L'avrà mica letta? Oh Dio per favore fa che non sia così. Il ricordo mi pervade il sistema nervoso e il mio corpo inizia a tremare come una foglia. Mi succede spesso ultimamente.

“Stai bene?” - mi chiede preoccupato
“Si grazie!” - afferro la lettera - “Ora scusami devo andare dal professore!”

Devo allontanarmi al più presto. Ho bisogno di prendere aria e soprattutto ho bisogno di Benedetta. Solo lei riesce a farmi sentire meglio quando mi capitano questi attacchi di panico. Corro via senza aspettare la sua risposta. Unico obbiettivo: FUGA!”

* * * *

Cosa le sarà successo? Perchè una sola lettera l'ha sconvolta così tanto? O perchè quell'Eric l'ha ridotta così? Devo scoprire cosa la tormenta. Ma con l'atteggiamento e il disprezzo che ha nei miei confronti non vado da nessuna parte. Devo riuscire ad entrare nelle sue grazie. Il problema è: COME?

Il suono di un messaggio mi distrae dai miei pensieri

CIAO FRANZ E' TANTO CHE NON
TI SENTO. HO SAPUTO CHE TI SEI
TRASFERITO A MILANO! VOLEVO
SOLO SAPERE COME STAVI? MI
MANCA TANTO LA NOSTRA AMICIZIA.
CON AFFETTO JENNIFER

Amicizia? E ti ricordi adesso dopo sei mesi a spassartela con lui? No, cara mia! Non tornerai così nella mia vita. Non dopo aver saputo, da mia sorella, che è in crisi il rapporto con lui. Dovrai trovarti un'altra ruota di scorta perchè io sono stanco degli avanzi. Quel Franz non esiste più. Cancello  messaggio e ripongo il telefono in tasca.

Quando arrivo nella stanza del professore, la sua porta è chiusa e ricordo all'istante che aveva un appuntamento con Rebecca. Aspetterò fuori. Così la vedrò uscire e potrò fermarla ancora.

* * * * *

“Allora signorina Mattia la sua proposta è molto allettante ma sarei un illuso se le dicessi di si perchè ho un limite di studenti da seguire e al momento sono al completo. Mi rincresce molto non poterla accontentare personalmente ma potrei consigliarle altri docenti che potrebbero seguirla nel suo elaborato!”

Bam! Tutto l'entusiasmo della mattina è svanito in un minuto. Sono immobile, paralizzata. Attendo il tempo necessario per metabolizzare nella mia testa quanto mi è stato appena detto.

“Grazie lo stesso per l'attenzione professore! Ma preferirei trovarmi da sola un altro relatore!”

Mi alzo, saluto il professore e mi precipito fuori dalla stanza. Ero di nuovo al punto di partenza. Trovare un nuovo relatore e impostare un nuovo elaborato.

“Ehy!”

Quella voce conosciuta mi porta ad alzare la testa e a ritrovarmi, ancora una volta, nella stessa giornata, a parlare con due occhi glaciali.

“Ciao!”
“Tutto bene? Hai una faccia!”
“Tutto benissimo grazie!”
“Posso offrirti un caffè?”
“Sarà solo un caffè? O vuoi arrivare al punto già oggi?” - sbraito
“Come prego?”

Ecco la mia boccaccia che esce fuori quando sono arrabbiata. Vorrei scavare una fossa e sprofondarci dentro per quello che ho appena detto.

“Scusa...prendiamociesto caffè!”

Ho ancora mezz'ora prima della prossima lezione.

* * * * * *

Ha accettato il mio invito ed  già qualcosa. Il primo passo è stato fatto. Ma la sua battuta non l'ho digerita molto bene. Mi ha mica preso per uno che ci vuole provare? Avrà mica tutti i torti? La sto praticamente perseguitando da questa mattina. Ma ha torto. Voglio conoscerla al di fuori dell'università ma non come intende lei.

“Allora cosa ci facevi nello studio del professor Voza?”
“Ho chiesto la tesi!”
“Oh...quindi sarà lui a seguirti?”
“No...è pieno e l'ha rifiutata!”
“Posso vederla?”
“No!”
“Perchè?”
“Non ti interessa!”
“Cosa te lo fa credere?”
“So benissimo che sei il suo assistente ma non ho bisogno di aiuti per laurearmi!”
“Ci tieni così tanto ad essere seguita da lui?”
“E' la mia materia preferita...il suo corso mi ha aiutato in un periodo difficile della mia vita...ecco...insomma...hai capito!”
“Proverò a parlargli!”
“No...e per favore lasciami in pace! Cosa vuoi da me? Metterti in luce con il professore?”
“Perchè ti scaldi così tanto? Volevo solo aiutarti ma se non vuoi resto al mio posto!”
“Non voglio favori!voglio farcela da sola!”

La mezz'ora successiva passa velocmeemente. È un vero piacere trascorrere quel tempo con lei. È una ragazza molto dolce e sensibile. Ma quel nome continua a ronzarmi nella testa. Eric.

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