giovedì 21 novembre 2013

3' CAPITOLO




Sono rintanata nella mia stanza da più di due ore, tempo che avrei potuto passare a studiare per il prossimo esame, e invece eccomi qui a reinventare una proposta di tesi per il cambio di professore. E' stato un duro colpo, dato che ci tenevo molto a essere seguita dal professor Voza, ma pazienza. Ho imparato dalla mia giovane vita che le difficoltà si affrontano e si superano e la vita continua. La vibrazione del mio cellulare mi distrae dalla scrittura e mi avvisa di un nuovo messaggio da parte di Benedetta, la mia unica e pazza migliore amica.

CIAO TESORO STASERA
HO UNA VOGLIA MATTA DI
USCIRE E DIVERTIRMI. E' TANTO
CHE NON LO FACCIAMO! NON
DIRMI DI NO ALTRIMENTI MI
TROVERO' COSTRETTA A TIRARTI
PER CAPELLI FUORI DI CASA!

Benedetta! Senza di lei adesso sarei persa, non sarei qui a scrivere questa tesi. Mi ha appoggiato e sostenuto nei mesi più bui della mia vita e in questo momento ha ragione lei. E' tanto che non usciamo a divertirci un pò come ai vecchi tempi.

TESORO HAI AVUTO UN'OTTIMA
IDEA!

La sua risposta è immediata

PERFETTO CARA! SONO DA TE
TRA UN'ORA! HO INTENZIONE DI
RIMORCHIARE STASERA!

Oddio. La sua idea di divertimento non corrisponde esattamente alla mia. Io avrei immaginato una serata in giro per locali a bere e divertirci un pò. Ma rimorchiare ancora non mi sento pronta. In realtà il mio cuore è completamente spento, inattivo. Non prova più nessuna emozione o attrazione verso l'altro sesso. Una sola notte è riuscita a creare in me questa costante che ormai non mi abbandona più. Un pò riluttante inizio a prepararmi: doccia, shampoo, trucco e poi....siamo alla scelta dell'abito. Opto per una camicetta azzurra con manica a tre quarti, jeans e sandali con tacco dodici. Mi guardo allo specchio e wow. Non mi riconosco. Ho acconciato i miei capelli in una coda e mentre sto per prendere la mia giacca, un messaggio mi avvisa che Benedetta è arrivata ed è giù che mi aspetta nella sua MINI rosa. Se vogliamo passare inosservate non è la macchina ideale. Ma lei è così e io l'adoro per questo.

- "Questa non è la mia migliore amica!" - mi prende in giro quando entro in macchina

- "Zitta e parti!" - le dico facendole la linguaccia

- "Come siamo acide stasera! Ma fidati conosco il posto adatto per far sciogliere quest'acidità!" - incalza

- "Non mi sento per niente tranquilla quando ci sei tu di mezzo! Ma andiamo! Voglio divertirmi!"

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Sono solo in questo minuscolo appartamento, di venerdì sera, nessuno con cui parlare, nessuno con cui uscire. A parte il professore, e altri assistenti piuttosto grandicelli d'età, non conosco nessuno in questa città. Inizio a pentirmi della mia decisione di essermi trasferito qui. Decisione presa in un momento di rabbia e pugnalate alle spalle. Dopotutto anche li non mi era rimasto più niente. Anzi sarei stato peggio di come sto adesso. Vederli insieme, mano nella mano, baci, carezze ed effusioni....no no no! Ho fatto bene. Sta di fatto che dopo il messaggio dell'altro giorno mi è tornata costante nella testa. Mi manca tanto e darei il mondo pur di rivederla, anche se il male che mi hanno fatto è stato troppo. Devo togliermi questo pensiero dalla testa. L'unico modo è uscire da questa topaia, chiamata casa, e inizare a godermi un pò la vita qui, conoscere qualcuno e perchè no ritrovare l'amore.
Mi preparo per uscire e quando sono fuori casa decido di sperimentare un locale proprio a due passi da casa che puntualmente ogni fine settimana mi tiene sveglio fino all'alba.
Sono le 23 e fuori è già pieno zeppo di ragazzi e ragazze pronti ad entrare per dare inizio al loro weekend. Dentro non va molto meglio. I tavoli sono tutti pieni così devo accontentarmi di uno sgabello al bancone.

- "Ciao amico, cosa ti porto?" - chiede il barista

- "Un martini, grazie!"

In attesa della mia ordinazione mi guardo un pò attorno e mi sento decisamente fuori luogo. Una gioventù bruciata tra i 18 e i 25 anni buttati qua e la su divanetti. Chi mezzo ubriaco, chi completamente fatto e soprattutto coppie, spero per loro di si, che fanno effusioni troppo spinte in pubblico.

- "Ecco a lei!"

Bevo il mio martini, pago e faccio per alzarmi per andar via ma in quel momento vengo bloccato sul posto da due occhi verde smeraldo. Due occhi che conosco bene e con i quali ho avuto la fortuna di dialogare qualche giorno fa. Non ci posso credere. Lei qui.

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Sono ormai due ore che giriamo per locali e io e Benedetta siamo un pò alticce. Così decidiamo di lasciare la macchina, che torneremo a prendere domattina, e dirigerci a piedi verso il nuovo locale in fondo all'isolato.

- "Wow mi piace molto questo locale!" - urlo per sovrastare la musica appena dentro

- "Che ne dici di un altro giro?" - chiede Benedetta

- "Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!"

Ci avviciniamo al bancone per ordinare ma mi blocco di scatto, facendo sbattere Benedetta contro la mia schiena

- "Ma sei impazzita! Che diavolo t'è preso!" - urla Benedetta

Ma io sono in trance, non rispondo più. Ho testa e occhi solo per lui. Franz Molinari in persona.

- "Rebecca!" - mi saluta

- "Franz! Non pensavo fossi il tipo da questo genere di locali!"

- "E che genere di locale sarebbe?" - mi sta stuzzicando il bastardo

- "Non certo il tuo genere!"

- "Beh ti sbagli!"

- "Ok...buon divertimento allora! Bye Bye!"

Lo saluto e raggiungo Benedetta che ormai ha preso posto al bancone e ha già ordinato. Mi scruta con una faccia da "Oh Oh beccata!" e con il solo sguardo mi incita a parlare ma io liquido tutto con un gesto della mano e rivolgo la mia attenzione in pista dove c'è già molta gente radunata. Prendo Benedetta per mano e la tiro verso la pista e iniziamo a ballare come due pazze. Mentre due occhi color cielo continuano a scrutarmi in lontananza. Al nostro arrivo avevo avuto l'impressione che stesse andando via, invece è ancora qui, seduto a quello sgabello, come se mi controllasse a distanza.

- "Torno subito!" - sussurro all'orecchio di Rebecca che è ormai persa in una danza sensuale con un tipo

Mi avvicino al bancone e mi siedo accanto a lui.

- "Pensavo stessi andando via circa un'ora fa!" - bisbiglio

- "Cosa te l'ha fatto credere?"

- "Beh eri diretto all'uscita! O sbaglio?" - continuo a stuzzicarlo

Chissà perchè, non capisco il motivo, ma c'è qualcosa che mi fa restare qui attaccata a lui, a parlare, a guardarlo. Per la prima volta dopo sei mesi sento qualcosa smuoversi dentro di me. Ed è assurdo che sia proprio lui, un semi-sconosciuto, a procurarmi determinate sensazioni. Però la cosa non mi fa paura, mi sorprende si, ma non mi fa scappare com'è successo altre volte. C'è qualcosa che mi attira verso quest'uomo, come due forze magnetiche, due calamite che non possono stare lontane e nel suo sgardo percepisco che anche per lui è la stessa, identica cosa.

- "Sbagli invece! Mi sto divertendo moltissimo e non ho nessuna intenzione di andar via, non adesso almeno. Una bellissima ragazza mi ha rimorchiato cosa dovrei volere di più?"

- "Così ti avrei rimorchiato?"

- "Ti sei avvicinata tu! No? Però devo ammettere che, rispetto al nostro primo scontro, sei più disinvolta stasera!"

- "E la cosa le dispiace Signor Molinari?"

- "No Signorina Mattia! Anzi.... mi piaci molto disinvolta....potrei anche invitarti a ballare in questo momento e so per certo che accetteresti!"

- "Non credo proprio!"

. "Vuoi scommetere? Se vieni in pista con me per un solo ballo poi ti lascerò in pace, altrimenti continuerò a torturarti per tutta la notte se è necessario!"

Nel suo sguardo leggo una certa malizia, e mi piace. Io non voglio essere lasciata in pace, voglio che lui resti qui con me, perchè mi sento bene quando lui mi è affianco. Può sembrare da stupidi, dato che lo conosco appena, ma dal primo momento mi ha trasmesso quel senso di sicurezza e tranquillità che non posso ignorare. Ma allo stesso tempo se gli faccio capire che voglio essere disturbata mi prenderà per una facile. Oddio..cosa faccio?

- "Allora? Me lo concedi questo ballo?" - mi tende la mano

Alla fine cedo e mi trovo scaraventata in pista. La mia sorpresa è che non si ferma ad un ballo come avevamo scommesso. Ormai siamo avvinghiati da circa mezz'ora e lui non vuole saperne di lasciarmi andare. Le sue mani sono sui miei fianchi, le mie sulle sue spalle, l'alcool in circolo comincia a fare effetto, così in un momento di scarsa lucidità avvicino la mia bocca al suo orecchio

- "La scommessa era di un solo ballo!" - gli sussurro mentre il suo profumo misto a uomo impregna le mie narici, sono la mia droga

- "Ma io sto bene qui, con te!"

- "Se il suo piano era questo Signor Molinari, perchè non ha ancora fatto la sua mossa?" - ho perso del tutto la mia dignità

- "Mi credi veramente capace di questo? A me piacciono le donne consenzienti e non ubriache! Detto questo ti saluto...hai vinto la scommessa...ti lascio in pace!"

Se ne va all'improvviso, lasciandomi sola e senza parole al centro di questa enorme pista. Mi sa tanto che ho esagerato questa volta.

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